L’impatto ambientale cuore dell’innovazione delle nostre startup

La startup innovativa che promuove il nuovo concetto di sharing mobility del mare

Innovazione, concentrata quest’anno soprattutto sull’ecosostenibilità, e sviluppata da una carrellata di aziende italiane startup. Tra le quali, alcune più di altre, attirano l’attenzione, come quella che ha ideato il servizio di boat sharing o quella che punta a convertire le barche tradizionali in elettriche.

Alla 62° edizione del Salone nautico di Genova, dieci imprese emergenti presenteranno le loro proposte d’innovazione, nell’ambito dell’iniziativa Italian Startup, creata in collaborazione con Ice Agenzia.
A raccontare alcuni dei progetti su cui puntano queste aziende è il direttore generale di Confindustria Nautica, Marina Stella, che di recente è entrata a far parte del comitato di coordinamento e gestione del cluster tecnologico nazionale made in Italy (Minlt); organismo che ha appena nominato i nuovi consiglieri.
Il Minlt è un’associazione che ha l’obiettivo di favorire un ecosistema del trasferimento tecnologico e dell’innovazione, capace di produrre una crescita economica sostenibile, integrata e inclusiva, per le aziende del made in Italy. “Fanno parte del cluster – afferma Stella -soggetti impegnati nella ricerca, nel trasferimento tecnologico e nello sviluppo di imprese e mercati, come università, enti di ricerca, associazioni di impresa, aziende e istituzioni.”

Il progetto Italian start Up, aggiunge Stella, “sta molto a cuore sia all’Ice che al ministero. Noi, peraltro, allestiamo il salone della storicità ma vogliamo sia anche proiettato nel futuro. Tra le dieci startup della nautica che presenteranno le loro ideazioni al Salone di Genova, quasi tutte portano progetti che sono frutto di studi sull’impatto ambientale e riguardano, ad esempio, carene, ancore, propulsione”.
Una tra le startup in questione, ad esempio, prosegue Stella, si muove in sintonia con la “riscoperta del settore della nautica: per renderlo sempre più accessibile a tutti e avvicinare sempre più la GenerazioneZ al comparto, la milanese E -Sea Sharing ha introdotto il servizio di boat sharing per la nautica da diporto.
Il mercato attuale della mobilità marina consta di 11 miliardi di euro e l’obiettivo dell’azienda e di rendere la nautica accessibile e fruibile a tutti, oltre che più ecosostenibile grazie ai principi della mobilità condivisa.

Altra impresa interessante, prosegue Stella, è Ispace2O, “che punta sull’impiego di motori elettrici alimentati a batteria ioni-litio e prevede la possibilità di utilizzare tecnologia ibrida per sfruttare l’idrogeno come combustibile a impatto zero. Il che qualifica il progetto come a bassissimo impatto ambientale, grazie anche all’utilizzo di materiale riciclabile”.
L’azienda di Carsoli (L’Aquila) ha anche realizzato un’imbarcazione che può essere utilizzata per turismo o divertimento, per ricerca e salvataggio o altre finalità ancora, permettendo il trasporto di passeggeri per lunghe distanze, sia sopra sia sotto la superficie dell’acqua.
Un’altra startup, la “Elettrica Wave – sottolinea Stella – si propone al mercato come system integrator per la natura elettrica. Lo scopo è convertire barche tradizionali in elettriche o ibride, realizzando la decarbonizzazione dell’intera infrastruttura di produzione e ottenendo un prodotto nautical zero emission. L’impresa sta realizzano una barca demo, denominata ewo1, i cui lavori termineranno entro settembre, che sarà messa a disposizione dei potenziali clienti per far loro toccare con mano i vantaggi della navigazione elettrica”.


Ma l’innovazione si declina anche sul design. “Quest’anno – ricorda Stella – al Salone si svolgerà la terza edizione del Design Innovation Award, Il premio istituito da Confindustria nautica nel 2020, che punta a valorizzare l’impegno degli espositori italiani ed esteri che si siano distinti nell’ambito della ricerca, dell’innovazione, della qualità formale e tecnica e, ancora una volta della sostenibilità”.

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